Storia di un commediante. Racconti, aneddoti e confessioni
Alberto Sordi è un uomo molto superstizioso, non avrebbe mai scritto o dettato un'autobiografia, terrorizato dal sigillo definitivo che a simili operazioni sembra anche simbolicamente venire impresso. Ne è nato quindi, sotto la cura accorta di una giornalista confidente, una sorta di autoritratto guizzante e improvvisato, come trafugato casualmente da Maria Antonietta Schiavina, che ha seguito l'attore dovunque, in ufficio con la fedele Annunziata, al ristorante con gli amici, sul set dei suoi ultimi film, raccogliendone le storie, i pareri, i ricordi improvvisi e quelli tramandati. Quasi senza avvedersene, con l'acutezza dell'istrione che reciti un ruolo, soprattutto quello che per anni ha interpretato personificandosi nell'uomo medio italiano, Sordi rivela molto di se stesso, e molto lascia che il lettore intuisca, come la capacità di indossare una maschera talmente speculare da diventare diafana, perchè quel personaggio mille volte variato ma strutturalmente identico, disegnato dall'attore nell'arco di una vita, aderisce perfettamente all'interprete. La vita imita l'arte, potrebbe asserire pirandellianamente Sordi, se non fossero le citazioni lontane dalla sua mentalità, se non fosse certo che ogni volta si rinnova il miracolo di una verità carpita sotto i travestimenti del grottesco o della satira.Un'iconografia fotografica, in parte inedita, che pare avvalorare ogni processo di identificazione, e una filmografia dei suoi ruoli e delle sue regie, completano il volume.
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