Della vanità
Con il tono di chi stia conversando con un amico intimo, Montaigne organizza il suo ragionamento aiutandosi con mille esempi presi dalla vita contemporanea e dal mondo degli antichi. Affrontando infatti un tema così serio come il monito biblico che ogni cosa umana è vana e destinata a scomparire, egli rovescia le opinioni più diffuse trasformando la vanità in uno dei pregi principali della vita umana. Riconoscere la vanità di tutte le cose significa accettarne la loro natura provvisoria, non definitiva, non assoluta, così come anche l'"io", la propria soggettività, in quanto transitoria, è soggetta al mutamento. Montaigne tratteggia il primo ritratto dell'uomo moderno, quello che non si affida più alle certezze: «Di vanità e stupidaggini siamo tutti impregnati, ma quelli che se ne accorgono ne sono un po' più esenti, ma non ne sono certo».
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