Sori San Lorenzo. Angelo Gaja e la nascita di un grande vino
Il libro di Edward Steinberg rappresenta una novità per il mercato editoriale italiano. E' la prima volta infatti che un argomento così settoriale come la storia e la critica enologica è affrontato con i modi e le forme della narrazione, della 'fabula'. Steinberg, laureato ad Harvard, free lance che da anni vive a Roma, si era prefisso l'idea di raccontare la situazione del vino italiano focalizzando l'indagine su di un campione che fosse particolarmente significativo dell'evoluzione qualitativa di questi ultimi anni. Raccontarla ad un pubblico di lettori non particolarmente preparato, con uno stile narrativo accattivante e cercando di far emergere i personaggi, la fatica, le tecniche che stanno alla base di un vino. Il San Lorenzo di Gaja fu il vino prescelto; così, per due anni, Steinberg assediò letteralmente Angelo Gaja e i suoi uomini, l'enotecnico Guido Rivella, il responsabile delle vigne Federico Curtaz e via via tutti gli altri, i semplici manovali, i braccianti, i collaboratori commerciali per riuscire a carpirne non solo i segreti di lavoro, ma anche le loro vicende familiari, le abitudini, le passioni segrete. Steimberg delinea un affresco intrigante e completo dell'universo del vino. E non solo di quello piemontese, e soprattutto non solo del vino: racconta infatti delle barriques, dei tappi e delle bottiglie, dei lieviti e dei batteri, dei terreni e delle malattie della vite, della fermentazione e della nuova tecnologia. E nel raccontare questo affascinante mondo, riesce a delineare per tocchi sapienti anche la storia, le miserie, le abitudini, gli uomini e le donne, i cibi e le speranze di quel microcosmo che sono le Langhe, in un libro dotto ma appassionato, documentato ma ricco di emozioni.
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