Romanzi di culto. Sulla nuova tribù dei narratori e sui loro biechi recensori
"Romanzi di culto" è insieme un'affettuosa presentazione della covata dei giovani narratori e un divertente pamphlet sullo stato della critica letteraria italiana. Un misto di ironia e tenera vena sentimentale lo percorre. L'autore ritiene che il biennio 1994-95 sia stato un vero e proprio momento di svolta che però le avvelenate critiche dei 'biechi recensori' non colgono, perché incapaci di interpretare i tratti salienti della prosa degli anni Novanta. Dalla Tamaro alla Ballestra, da Brizzi a Culicchia, questi autori sono 'cult' proprio perché hanno un vastissimo seguito di pubblico mentre la critica ufficiale li sdegna. Ognuno di essi ha la sua fisionomia culturale e stilistica, che qui viene finalmente presentata e discussa. E ognuno di essi ha a suo modo la caratteristica di parlare 'la lingua della vita', mentre la critica gira a vuoto, arroccata nel proprio rifugio generazionale e culturale, irrigidita, o addirittura scaduta a puro giornalismo.