Piave e dintorni 1917-1918. Fanti, Jager, Alpini, Honved e altri poveracci
Furono moltissimi gli uomini di cultura, gli artisti, i sognatori che si trovarono a battersi sotto le loro bandiere nazionali dal Grappa, al Montello, lungo il Piave fino all'Adriatico fra l'ottobre 1917, Caporetto, e il novembre 1818, Vittorio Veneto. La massa però era composta da gente comune, in divisa o senza, a sopportare la violenza di una guerra di nuova concezione, con artiglierie sempre più potenti, i gas, e la nuova arma, l'aereo. Il racconto si dipana nell'arco di un anno abbondante, con la giovanile baldanza dei ragazzi del '99 e la feroce determinazione delle Strumpatrouille austro-ungariche, con la scoperta della polenta da parte dei fucilieri del Northumberland e la meraviglia dei contadini di fronte ai Gordon Highlanders in marcia con il tradizionale gonnellino. Bersaglieri e arditi con il pugnale ("arma da delinquenti", dicevano gli austriaci, terrorizzati), honvéd galvanizzati dal "dio guerresco dei magiari", anonimi pontieri di una parte e dell'altra massacrati dalle granate, alpini e Jager ad affrontarsi nel gelo, francesi ça va sans dire altezzosi, e legionari cecoslovacchi consapevoli del capestro che li attendeva se fossero caduti in mano austriaca.