Cronaca del golpe rosso
Se la televisione moltissimo ha fatto per renderci emotivamente partecipi delle ultime drammatiche fasi della caduta dell'Impero sovietico, solo la penna di un protagonista privilegiato, di un sovietologo addentro nella realtà del paese ormai da otto anni, amico di intellettuali e politici del nuovo corso democratico, ci consente di svelare molti punti oscuri nella successione degli avvenimenti, di stabilire inediti collegamenti sul piano internazionale, di ricostruire un quadro critico d'insieme dei primi sette giorni della Nuova Urss. Una cronaca destinata a restare nella storia del nostro secolo come l'epilogo beffardamente fatale dei "dieci giorni che sconvolsero il mondo". Il libro tuttavia è ache qualcosa di più, perché le pagine finali, una riflessione sui fatti successivi alla prima scrittura del golpe, culminati ai primi di settembre con il "suicidio" del Congresso dei deputati del popolo, ovvero del Parlamento sovietico, costituiscono il primo meditato tentativo di proiezione sul futuro istituzionale dell'intero paese.
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