Le vene, l'anima. Il sangue, l'anarchia

Le vene, l'anima. Il sangue, l'anarchia

«Grosso tratteggia così il suo sogno rivoluzionario. Consapevole di quanto il processo di trasformazione sociale sia lastricato di nemici e ostacoli. Ma soprattutto riesce nell'intento di trasmettere quell'entusiasmo che spesso leggiamo perduto persino negli occhi di chi fa militanza politica, ma in modo quasi rassegnato alla sconfitta, perché ha già rinunciato a vedere come possibile la realizzazione di una vera rivoluzione culturale politica e sociale. Un limite che Cristian spazza via con poche e incisive frasi con cui esorta a non reprimere lo slancio rivoluzionario ma a cercarlo nella diversità e nella capacità di saper guardare con i nostri occhi piuttosto che con il filtro della rassegnazione all'esistente.» (Dalla prefazione dell'editore, Giovanni Fara). «La diversità riesce ogni volta, a toccare nuove cosce, a carpire nuovi sospiri nello stesso corpo. Fa danzare la normalità. Con ciò voglio dire che dovremmo guardare coi nostri occhi e con maggior sensibilità il costante, inesorabile, e consueto calore della natura nella nostra anima, carpendone ogni giorno nuovi raggi del sole, nuovi sentori del vento, e nuovi colori del cielo.» (Cristian A. Grosso)
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