Stroncature. Il peggio della letteratura italiana (o quasi)
«Leggere Stroncature è come respirare una boccata d'aria fresca» - Filippo La Porta, Left «Il talento di Brullo è talento allo stato puro» - Cesare Cavalleri, Avvenire «Davide Brulllo vuole smettere: "Dopo aver disintegrato i falsi idoli è bene tornare al deserto e cercare Dio". Lo capisco molto bene, non c'è confronto tra Altissimo e mediocri e lo so che stroncare è un lavoro pericoloso, faticoso, oltre che un'assurdita perdita di tempo, ma prego che ci ripensi, sostituti non ce ne sono e un glorioso filone giornalistico senza di lui rischia di estinguersi» - Camillo Langone, il FoglioMarchette, recensioni pilotate, lisciate di pelo: il giornalismo culturale ha messo al bando uno dei suoi generi più audaci, la stroncatura. Non più duelli, dunque, ma pranzi di gala, passerelle su carta stampata dove persino, anzi soprattutto i più mediocri tra gli scrittori (che della conventicola letteraria fanno parte), ricevono gli omaggi della critica.