Vann, il filo della fada. Da contadini contrabbandieri a soldati. Storie di chi non ha una storia
C’è un filo immaginario, protagonista di un antico racconto dei nostri monti, che mantiene vivo il legame fra i ragazzi che si trovano a combattere su fronti lontani e le persone care che li aspettano a casa. Maggio 1915, l’Italia entra in guerra con tutte le tragiche conseguenze che questa decisione comporta. Anche il contrabbando, almeno quello descritto e raccontato nei filò, ne viene influenzato ed anzi, in conseguenza della guerra arriva praticamente a fermarsi, mentre coloro che fino ad allora si erano fronteggiati sugli impervi e vecchi confini dei Monti Lessini, siano essi contrabbandieri o appartenenti alla Regia Guardia di Finanza, si trovano ora accomunati da un nuovo difficile destino che li porta a combattere su ben altri fronti. La Lessinia vede quindi i suoi figli partire e lasciare case e affetti per andare al fronte, a combattere contro un nemico che fino ad allora non era mai stato percepito come tale, mentre coloro che sono rimasti a casa, soprattutto donne, bambini e uomini avanti con l’età, sono chiamati ad affrontare da soli i duri lavori della quotidianità. È questo un modo nuovo di raccontare la grande storia, un modo che parte dalle “piccole storie”.
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