Fiabe giapponesi
Un bambino scrive una lettera a una bambina per raccontarle di un luogo, di un'esperienza percettiva e visiva, di qualcosa d'incredibile e unico che gli è capitato di vivere. Usa parole, solo parole, per far vedere alla sua amica quello che per lei non esiste ancora. Le narra di un teatro, di un palcoscenico, di una platea, di una donna che andrà al mercato a vendere fagioli, di un coro di bambini pronti ad aiutarla e di un'ombra dalla voce indimenticabile. La conduce dentro un mondo in cui il magico e il quotidiano, il lavoro e il riposo, lo stupore e la noia, la ricompensa e la delusione si mescolano senza confondersi. Ricorda e rivede azioni e battute, domande e risposte, e poi una scatola con scritto non aprire, libri colorati, favole in cui compaiono pesci enormi, donne gru, ragazzi con la goccia al naso e tartarughe. Apro o non apro? Voglio o non voglio? Come nel passaggio dal buio alla luce, i conflitti più semplici e più profondi di ogni esistenza si materializzano in questo teatro che è insieme narrato e vissuto, capace di indagare la forma del vuoto, o di restituire alle parole il loro significato, serbando la sua natura. Età di lettura: da 6 anni.
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