Salonicco, ultima chiamata. Campo profughi tra speranza e disperazione
Sono partita per i campi profughi per cambiare il mondo. Naturalmente non ci sono riuscita, e sono i rifugiati che hanno cambiato me. Ho una certezza, però: dobbiamo metterci in gioco e provare a fare qualcosa in nome di chi ogni giorno vede calpestati i propri diritti. Non mi chiedo più se questo mondo lo si possa cambiare o meno. Mi ripeto soltanto che "troppa gente si occupa dei sensi unici e dei sensi vietati, senza mai mettersi in cammino" (Fabrizio Caramagna). Io, di voglia di camminare, ne ho davvero tanta.
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