La porta della gioia
Sono novelle "scomode", come la loro autrice, donna emancipata e indipendente, derisa e incompresa dalla Torino a lei contemporanea: le protagoniste di questi racconti sono portatrici della "volontà femminile di ribaltare il gioco dei poteri sessuali con l'altro sesso", sono donne che gareggiano con gli uomini per arguzia, sfrontatezza, libertinaggio, indipendenza. Con ironia e una certa tendenza provocatoria, la Guglielminetti scopre le ipocrisie della borghesia in cui vive, anticipando i tempi e seducendoci con la sua irriverenza e leggerezza.