Il catasto di Bellante del 1596
Il percorso di ricostruzione storica di vari aspetti riguardanti Bellante, avviato con la pubblicazione dell’Onciario del 1754, acquisisce ulteriore attestazione documentaria e spunti interpretativi inediti con il prezioso Catasto del 1596, tra i pochi integralmente riprodotti nel contesto abruzzese. Trascritto con la consueta solerzia da Silvio Di Eleonora, il catasto cinquecentesco di Bellante è stato opportunamente utilizzato da Sandro Galantini per la rappresentazione della Bellante a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Viene infatti non solo delineata la vicenda feudale degli Acquaviva d’Aragona del ramo cadetto dei marchesi di Bellante e conti poi principi di Caserta, ma anche ricostruito ed esaminato lo sviluppo dei gruppi sociali emergenti, analizzata la situazione demografica e quella economica, indagati gli aspetti riguardanti l’intelaiatura ecclesiastica con le confraternite laicali, l’assetto del territorio, le forme insediative e la toponomastica. Insomma, un affresco a tutto tondo della Bellante cinque-secentesca per la prima volta restituito agli studiosi e ai cittadini. Volume realizzato in collaborazione con il Comune di Bellante.
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