Maxima heresis suspicione. Spettacoli popolari e inquisizione in una diocesi tra Marche e Regno. Civitella del Tronto 1569
Sesto titolo della Collana "Storia", il volume a firma dello storico Luciano Artese documenta l'avvincente resoconto del processo dell'inquisizione diocesana del Vescovado di Teramo per una commedia rappresentata a Civitella del Tronto nel 1569 e apparsa offensiva nei confronti del sentimento religioso. La rappresentazione teatrale si era tenuta per celebrare la liberazione dall'assedio francese del 1557 della cittadina posta al confine tra Regno di Napoli e Stato Pontificio... «... il tribunale vescovile di Teramo - si legge nel saggio introduttivo di Luciano Artese - ritenne la commedia sospetta di eresia e gli attori blasfemi, il vicario vescovile raccolse le testimonianze e imbastì le basi di un processo inquisitoriale che vedeva al centro i figli di alcune delle famiglie più in vista della cittadina...» Il volume raccoglie, oltre al ricco saggio introduttivo di Artese (Presenze eterodosse in Abruzzo; Il Vescovo e il vicario; La commedia e la città; La Chiesa e le "Commedie"; La città e la commedia; Il Vescovo Piccolomini all'inquisizione romana), la puntuale trascrizione dei documenti originali conservati presso l'Archivio Storico Diocesano di Teramo.
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