Caravaggio a Napoli e l'Ecce Homo di Madrid. Nuovi dati e nuove idee
È ancora possibile dire qualcosa di nuovo su Caravaggio, un artista che ha occupato i pensieri degli studiosi di tutto il mondo da oltre un secolo? Il volume che raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Napoli nel gennaio 2020, appena prima che il mondo chiudesse per pandemia, riesce davvero a stupire in tal senso, raccogliendo dati rivoluzionari per le conoscenze sul periodo napoletano dell'artista. Ne esce un'idea di Caravaggio incredibilmente diversa e aggiornata. Innanzitutto, apprendiamo che il realismo del maestro ebbe vita autonoma rispetto al libertinismo contemporaneo, giacché il nesso con gli scritti di Giordano Bruno, Tommaso Campanella e Galileo Galilei si rivela storicamente infondato. Nuovi dati emergono inoltre sull'iconografia delle Sette Opere di Misericordia, ricalibrata sul dettato evangelico più stringente, e sul suo assetto nel contesto della Chiesa del Pio Monte. Non meno normative paiono le analisi (stilistiche, documentarie, diagnostiche) condotte sulle più recenti attribuzioni all'artista: la Giuditta di Tolosa e la Maddalena Gregori, per non parlare dello scandaglio sul côté pittorico partenopeo tardomanierista e proto caravaggesco. Una ricca sezione è poi dedicata alla più sofisticata diagnostica esercitata sui certi capolavori napoletani.