Avventure urbane. Progettare la città con gli abitanti
L'opera è un racconto a più voci (fra cinque urbanisti e, cioè Iolanda Romano, Sergio Guercio, Andrea Pillon, Matteo Robiglio, Isabelle Toussaint e un'antropologa) sulle principali esperienze di 'Avventura Urbana' di Torino, un'associazione di progettazione urbana partecipata fondata all'inizio degli anni Novanta. I vari capitoli ripercorrono la via tipica dei romanzi di formazione. All'inizio la protagonista parte alla scoperta di un "nuovo mondo". Armata di grande entusiasmo e ingenuità va a Londra dove vede all'opera una strumentazione capace di far partecipare gli abitanti al grande gioco di progettare il proprio territorio. Decide che non è possibile che in Italia non si adottino questi strumenti di maggiore democrazia. Tornata a Torino non si fa dissuadere né dal cinismo dei politici né dalla sufficienza degli accademici. Anzi, riesce a mettere assieme un gruppo di giovani ingenui ed entusiasti quanto lei e a fare la prima grandiosa esperienza. Il racconto ci offre una lettura inusuale della vita urbana perché fondamentalmente ottimista: c'è infatti là fuori una gran quantità di persone disposte a credere in quell'impresa impossibile che è il coinvolgimento democratico dei diretti interessati nella progettazione del territorio in cui vivono.
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