Terra Madre. 300 Presìdi e 1200 comunità del cibo nel mondo
Che cos'hanno in comune i pescatori di cozze del fiordo norvegese di Hardanger e gli olivicoltori di Torre Guaceto (Brindisi)? I coltivatori afghani di pistacchio e gli allevatori di capre sulle montagne della Provenza? I produttori di niebe (un legume simile al fagiolo) di Louga, in Senegal, e di marroni di Combai (Miane, nelle Prealpi trevigiane)? Il fatto di occuparsi tutti di cibo: e quindi di essere determinanti per la sopravvivenza dell'umanità. Ma anche per il suo benessere, poiché il cibo che essi producono è buono, pulito, giusto: ha cioè quei requisiti di piacevolezza organolettica, sostenibilità ambientale, equità in cui si riassume la svolta ecogastronomica che il movimento internazionale della chiocciolina ha intrapreso decidendo di dare vita alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità. Agli agricoltori, ai pescatori, agli artigiani che quotidianamente nutrono il mondo, assecondando i ritmi della natura, tutelando l'ambiente e modellando i paesaggi, è dedicato questo libro che racconta la storia di quanti tra loro parteciperanno alla seconda edizione di Terra Madre, in rappresentanza di 1500 comunità del cibo dei cinque continenti. Di ognuna si descrivono genesi, composizione, tecniche, prodotti, fornendo l'indirizzo di posta elettronica del responsabile. Un catalogo inedito che è anche uno straordinario repertorio di tradizioni, culture, saperi e sapori.
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