Legacy. L'occasione dell'urbanistica tra eventi e grandi eventi
Il testo affronta il rapporto tra Grandi Eventi e dinamiche di rigenerazione urbana della città contemporanea in generale, con particolare riferimento ad alcuni casi studio inglesi di rilievo ed attraverso una trasversale comparazione con le recenti esperienze della città di Napoli. L'evento non è valutato solo in quanto catalizzatore del cambiamento, ma anche in quanto progetto di trasformazione integrata, che costituisca una strategia di condivisione e promozione di immaginari radicati e interconnessi, legati ai significati e alle potenzialità dei territori interessati. In particolar modo, attraverso i casi studio, il lavoro esamina l'approccio strategico alla gestione delle risorse culturali e alla rigenerazione urbana nel Regno Unito, influenzato dalle teorie del cultural planning, come metodo di intervento e inclusione. La cura e la valorizzazione del patrimonio della città come bene comune si rafforzano all'interno di un processo condiviso e complesso, che mette in gioco differenti attori e scenari di cambiamento, puntando alla costruzione preliminare di una soft legacy, come regime del possibile, entro il quale proporre una trasformazione più duratura, di cui l'effimero diviene allusione. Mettere inoltre al centro il caso di Napoli, significa registrarne criticamente le (in/e)voluzioni dopo la stagione positiva della Coppa America 2012, dalla "deflagrazione gestionale dell'evento" come nel caso del Forum delle Culture 2014 - alla difficoltosa e singhiozzante gestazione delle Universiadi 2019. Significa ricercare le ragioni di una sorta di coazione a ripetere.
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