Religione e società in Africa. Evoluzione storica e comparazione giuridica: il caso dell'Angola
Il riconoscimento della religione come bene giuridico meritevole di tutela, lo sganciamento della laicità dalle ideologie (ostili o amichevoli), il riconoscimento dei diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti hanno ridimensionato gli impegni dello Stato, chiamato a più riprese per garantire la libertà di scelta dei cittadini, ma anche per favorire la soddisfazione dei bisogni religiosi di ciascuno. In una società che si prefigge la realizzazione di una nazione libera, democratica, di pace, giustizia e di progresso sociale, la res publica non è più il regno incontrastato della signoria del volere dello Stato. Essa esige - senza affrettare il passo ma anche senza rallentare il corso della recente, stentata e coraggiosa costruzione della democrazia in Angola - il coinvolgimento di tutti in favore dell'obiettivo fondamentale della Repubblica. In questo senso, la laicità dello Stato costituisce piuttosto un luogo d'incontro e di comunicazione tra i valori delle diverse espressioni sociali, ivi comprese quelle religiose e lo Stato stesso: senza sminuire l'autonomia di ciascuno, ogni soggetto concorre al servizio della persona umana.
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