Da Tintoretto a Rubens. Capolavori della collezione Durazzo
Nell'anno in cui Genova è Capitale Europea della Cultura, uno dei progetti culturali di maggiore rilievo e prestigio che sono stati intrapresi è l'esposizione delle antiche collezioni di opere d'arte appartenute alle famiglie nobiliari genovesi, ricostituite all'interno delle dimore che originariamente le ospitavano. È la filosofia che sottende l'allestimento della grande mostra "L'Età di Rubens", ed è il caso anche della mostra "Da Tintoretto a Rubens. Capolavori della Collezione Durazzo", che riporta nell'odierno Palazzo Reale, ex palazzo di Eugenio, Gerolamo e Marcellino Durazzo, alcuni capolavori che andarono dispersi a partire dal periodo napoleonico e successivamente nella prima metà dell'Ottocento quando Palazzo Reale fu acquisito dalla Casa Savoia. È un'occasione bellissima per vedere riunite, all'interno del teatro di corte, il Teatro del Falcone, le splendide opere di Tintoretto, Rubens, Veronese, Van Dyck che la famiglia Durazzo raccolse nel Settecento, ultimo periodo del grande collezionismo su larga scala che aveva caratterizzato il 'Secolo dei Genovesi'. Alla base dell'idea di far ritornare a Genova opere d'arte attualmente conservate in vari musei e in varie città sta la volontà di approfondire la conoscenza della storia e delle vicende del nostro patrimonio artistico e culturale, da cui possiamo attingere altrettante notizie sulla storia dei nostri predecessori, scoprendone le velleità di mecenati e l'inclinazione al bello e al collezionismo, caratteristiche finora misconosciute ai più. È un modo per conoscere una fase gloriosa della storia sociale, economica, politica oltre che artistica della città, di cui essere orgogliosi. Significa il recupero di una parte importante del nostro passato che ci consente di capire meglio il presente e di costruire il futuro. Un ringraziamento particolare al curatore della mostra e a tutti coloro che a vario titolo, attraverso il loro impegno, hanno reso possibile questo progetto, regalandoci l'emozione di godere di capolavori che tanto affascinarono i genovesi del Cinquecento, Seicento e Settecento e i viaggiatori degli anni del Grand Tour, che usavano includere Genova nelle loro mete di viaggio. È un augurio affinché la nostra città possa tornare a essere inserita nel circuito internazionale delle città d'arte, come era nel passato e come merita ancora di essere, a pieno titolo, nel terzo millennio. Giuseppe Pericu, Sindaco di Genova e Presidente del Comitato Genova 2004
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