Roland Barthes. Intermezzo
Roland Barthes è stato per me uno degli autori di culto sin dai primi anni sessanta. Barthes più di ogni altro seppe tradurre in studi appassionati e in ricerche assolutamente originali uno dei concetti cardine di Ludwig Wittgenstein relativo alla concezione della lingua. Wittgenstein paragonava la lingua a una vecchia città con tutte le sue sedimentazioni culturali e stratificazioni temporali e la concepiva non come un'arida materia per specialisti, ma come l'espressione più vivace, più significativa e sintomatica dell'animo umano. Sin dai suoi primi saggi, in particolare dal suo geniale libro "Mythologies", tradotto in Italia con il titolo "Miti d'oggi" e pubblicato dall'editore Lerici, Barthes ha affrontato miti, riti, atteggiamenti del mondo contemporaneo, destrutturando il linguaggio e smontandolo pezzo a pezzo per analizzare ogni componente e poi ricomporre il tutto in una superiore visione unitaria. [...] (Dall'introduzione di Gianni Borgna)
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