Modigliani. Ediz. illustrata
Con la mostra monografica su Amedeo Modigliani comincia l'attuazione del programma per Palazzo Reale nel secondo mandato di Salvatore Carrubba, programma che si è deciso di dedicare al tema 'Milano-Mondo'. Se il programma del quadriennio precedente ha avuto il fine di identificare i confini e il senso della cultura milanese-lombarda nel quadro della civiltà europea, 'Milano-Mondo' intende esplorare il complesso rapporto di dare e avere che ha legato la cultura italiana alla civiltà figurativa internazionale. Si è voluto fortemente che tale programma iniziasse con la mostra 'Modigliani'. Per due ordini di motivi. Anzitutto, per ragioni organizzative, legate al rapporto che Palazzo Reale ha creato, nella fattispecie, con importanti Istituzioni francesi, responsabili della mostra di Modigliani appena chiusa a Parigi (peraltro, considerevolmente diversa da questa milanese). Ma in secondo luogo, e più in profondità, perché la figura di Modigliani è esemplare del senso di ciò che intendiamo con 'Milano-Mondo'. Modigliani è ferocemente legato a una lingua figurativa toscana che è responsabile della componente non del tutto estranea alla sua invenzione. Ma trasferisce questa lingua tormentosa in una Parigi centro del mondo, che unisce i miti di Eros e Thanatos negli anni stessi in cui matura il pensiero di Freud. Partiamo da qui (dalla fondamentale influenza che Modigliani ha esercitato sull'arte figurativa del XX secolo) per un viaggio che ci porterà, almeno geograficamente, molto lontano. (Flavio Caroli, Responsabile scientifico per l'attività espositiva di Palazzo Reale)
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