Collane etniche. Africa, Asia, Oceania, America

'Collane etniche', come 'Anelli etnici', 'Orecchini etnici' e 'Bracciali etnici', attesta la rilevanza e la varietà della pregevole collezione di gioielli etnici Ghysels; in essa si ravvisano il rigore e il gusto con cui gioielli di tutti i generi sono stati scelti nel corso di una costante ricerca che si è spinta ovunque si pensasse di scoprire il gioiello più bello, più autentico, più originale. E' incontrovertibile che le forme, i colori e i materiali di queste parure per il collo non finiscono mai di stupire e affascinare e che la modernità di alcune di loro non è sfuggita a qualche creatore contemporaneo. Un lungo girovagare che ci condurrà dall'Africa all'Asia e dall'Oceania all'America. Descrivere le parure per il collo significa lasciarsi coinvolgere da un universo sia femminile che maschile. La differenza dei sessi, come nel Maghreb, fa delle collane un oggetto femminile. Trasgredendo alle regole, i Peuls-Bororo del Mali possono essere imbellettati e agghindati, per quel tanto che durano alcune cerimonie, come le donne. Siffatti comportamenti trovano la loro ragion d'essere nella funzione esplicata dai gioielli nelle società tradizionali cui appartengono tali esempi. E' raro che una parure abbia una connotazione puramente estetica perché, innanzitutto, ha origini sociali, religiose e politiche, origini che dettano il valore del pezzo. Ragion per cui nell'Africa settentrionale i gioielli fanno parte della dote della sposa, ma nella maggior parte delle società oceaniche possono avere un ruolo determinante in un baratto di beni estremamente sofisticato. Talvolta ci è difficile credere che nell'antico induismo i gioielli più preziosi dei fedeli potessero essere appesi ai rami degli alberi contigui al tempio della divinità cui erano dedicati. L'autrice cerca di trovare il bandolo dei vari usi delle collane, di descriverne i materiali e di mettere in risalto l'originalità degli artigiani che hanno contribuito ad arricchire un patrimonio culturale da tempo a rischio di estinzione e che la collezione Ghysels concorre a salvaguardare. Il libro contiene oltre 350 immagini con didascalia, un glossario, un indice, delle cartine e una bibliografia generale.