La Quadreria dell'ottocento
Non vi è dubbio che le raccolte museali pavesi comprendano diverse opere di grande bellezza e significato storico: dagli ori longobardi ai rilievi plastici del romanico, dal modello ligneo del Duomo alle pale di Foppa e Bergognone, alle stampe antiche, solo per citare esempi a tutti noti. E' altrettanto vero che se, singolarmente, tanti sono i capolavori d'arte conservati al Castello, complessivamente è ora la sezione di dipinti dell'Ottocento a candidare i Musei pavesi quale centro d'eccellenza in Lombardia. Un risultato, questo, ottenuto in tempi recenti, grazie alla straordinaria acquisizione nel 2001 della collezione Morone - ricca di sessantasei dipinti di artisti quali Segantini, Pellizza, Ranzoni, Zandomeneghi e Boldini - e grazie al nuovo ordinamento e allestimento della Quadreria dell'Ottocento, nella quale, dal 2000, sono permanentemente esposti al pubblico oltre una sessantina di quadri di maestri del XIX secolo: da Appiani a Hayez, da Massacra a Cornienti, da Piccio a Trécourt, da Faruffini a Cremona. Ne deriva un percorso completo attraverso tutta la pittura ottocentesca, dagli albori neoclassici, attraverso il romanticismo storico e il realismo, sino al simbolismo 'fin de siècle': un percorso punteggiato da prove eccellenti sotto il profilo della qualità formale, nonché della documentazione storica e civile. La raccolta della Quadreria è infatti in larga parte frutto del collezionismo locale e, dunque, testimonia la società e la cultura pavese dell'altro secolo, ci dice del gusto, delle preferenze estetiche e iconografiche, ma anche delle convinzioni politiche, delle inclinazioni filantropiche, dello stretto connubio esistente tra interessi medico-scientifici e arti figurative dei nostri concittadini di vari decenni fa. Avendo individuato nella pittura dell'Ottocento una caratteristica saliente della cultura figurativa pavese, l'impegno dell'amministrazione comunale si è indirizzato in questi ultimi anni da un lato allo studio filologico, alla ricerca e valorizzazione di singole personalità e movimenti, attraverso le mostre temporanee via via programmate - Cornienti, Kienerk, l'Ottocento svelato, Faruffini, tra le altre -, dall'altro alla tutela conservativa delle opere, all'incremento patrimoniale delle collezioni, all'esposizione secondo criteri museografici aggiornati: un impegno in qualche caso meno appariscente, ma duraturo, che ha contribuito significativamente a qualificare Pavia tra le 'città d'arte e cultura' italiane. (Eligio Gatti, Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della Città). Schede critiche e apparati di Paola Favretto, Paola Lodola, Susanna Zatti. Appendici di Paola Favretto e Susanna Zatti.