Felicità e malinconia. Gozzano e i Crepuscolari
Dissacranti, scanzonati, divertenti, funamboli del linguaggio, oppositori di ogni retorica, i poeti crepuscolari, con Gozzano caposcuola, sono i fondatori della variegata poesia italiana del Novecento. I versi dei "Colloqui" di Gozzano o dell'"Incendiario" di Palazzeschi o di "Poesie scritte col lapis" di Moretti campionano una sorprendente e accattivante poesia ironica e autoironica, intima e insieme teatrale, che mette in scena l'epica della quotidianità. I poeti di cui viene antologizzata l'opera in questo volume sono dieci: i quattro torinesi, Guido Gozzano, Carlo Chiaves, Nino Oxilia e Guido Giannelli, il fiorentino Aldo Palazzeschi, il ferrarese Corrado Govoni, il romagnolo Marino Moretti, e i due romani, Sergio Corazzini e Fausto Maria Martini, che danno voce a un'immaginazione letteraria in sintonia con la cultura figurativa del liberty.
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