Frutto del limone (Il)

Frutto del limone (Il)

Londra, fine anni Settanta. Faith Jackson, una ragazza londinese figlia di immigrati giamaicani, sta attraversando una crisi nei suoi rapporti con il mondo che la circonda. Sin dalle elementari i bulletti la canzonavano per la sua diversità, ma alle sue domande sulla Giamaica i genitori avevano sempre risposto in modo vago e frammentario, quasi volessero tenerla all'oscuro delle sue origini. Ormai grande, finita la scuola, Faith decide di andare ad abitare fuori casa, con alcuni amici, e qualcosa cambia radicalmente. Un dato che sino allora sembrava irrilevante si impone con prepotenza nella sua vita: il suo essere nera - e perciò diversa - in una società di bianchi. Una serie di episodi sgradevoli acuiscono a poco a poco questa dolorosa consapevolezza. Faith impara che ci sono differenze, come il colore della pelle, che non si possono ignorare, e finisce per perdere tutte le sue certezze, duramente scosse dall'esperienza. Dopo aver assistito all'aggressione di una ragazza nera da parte di una banda di teppisti del Fronte Nazionale, come annientata, si chiude in se stessa e non ha più voglia di vivere. Sarà solo nel Paese d'origine della famiglia che riuscirà a trovare un nuovo posto nel mondo. Affascinata dai racconti avventurosi di zia Coral, Faith si immergerà in storie avvincenti di generazioni passate, di antenati e tradizioni che la porteranno attraverso terre lontane, sino a giungere a una sua propria individualità composita e rigenerata. Molto altro si cela però dietro al "frutto del limone". Vi sono la delusione e la frustrazione di una intera generazione di immigrati che con maggiore o minore fortuna hanno saputo farsi una nuova vita in una patria straniera e inospitale. C'è l'asprezza di un mondo, quello inglese, in cui l''altro' cerca di integrarsi in modo quasi mimetico, senza mai riuscirvi del tutto; e c'è la radicata diffidenza per una pelle diversa, per un'origine 'altra'. Ma "Il frutto del limone" è anche la speranza ritrovata della fiducia che riecheggia nella canzone di Will Holt cui si ispira il titolo, "Put your faith in what you feel and not in what you see". Credi in ciò che senti e non in ciò che vedi, poiché la verità - e questa è la lezione che imparerà Faith - va cercata non attraverso un'assimilazione verso l'esterno, bensì nell'integrazione profonda del proprio io che assume su di sé il passato e la storia, per aprirsi infine al futuro. Nel personaggio problematico di Faith e nella sua vicenda di crisi e rinascita, Andrea Levy, che è figlia, come Faith, della Black Britain contemporanea, incarna il dramma identitario scatenato dall'immigrazione del secondo dopoguerra nel cuore di un'Inghilterra ancora bianca e imperiale.
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