Quando le donne hanno la luna. Credenze e tabù
Il corpo femminile è stato sottoposto in tutte le culture al controllo sociale, poiché tutte le società hanno avvertito l'esigenza di regolare l'attività riproduttiva, ricorrendo alla magia, alla religione e - in epoca più moderna, nella realtà occidentale - alla medicina. Ma può questa prospettiva estendersi a tutte le tappe fisiologiche che contraddistinguono la vita delle donne? A partire dagli eventi che "hanno luogo" nel corpo femminile in accordo con la natura, come i segni della pubertà, il ciclo mestruale e la menopausa, l'autrice individua le elaborazioni culturali che si sono costruite intorno a essi. Ciò che in passato veniva lasciato alla gestione femminile, ciò che rinviava a una percezione del tempo diversa, con i suoi momenti permessi e vietati, oggi non esiste più: ad annullare disagi e sofferenze interviene il trattamento farmacologico. Queste fasi sono viste come una patologia da curare, perché sottraggono tempo al ritmo frenetico del quotidiano e mal si coniugano con i modelli che la società ci chiede di perseguire. Supportata da racconti-testimonianza sul tema, l'autrice intreccia il senso interiore delle tappe biologiche del corpo femminile a quello socioculturale, rivelando il rapporto complesso tra l'esperienza vissuta, le rappresentazioni culturali e le storie che le descrivono. Si ricostruiscono così le dinamiche familiari e i rapporti tra le generazioni e, con queste, l'importanza delle linee di discendenza femminile, che sono anche linee di trasmissione di saperi e poteri.
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