Primo amore (Temps alternés)
In piena guerra, 1942, Jeanne Hersch pubblica, sotto forma di diario, un lungo monologo interiore di sé adolescente, scrivendo al marito Marc che si trova al fronte. Scrive da un paese sul lago Lemano, conducendo una vita scandita da piccoli gesti quotidiani che sembrano caricarsi di un valore salvifico in un tempo segnato dalla paura. E scrive non soltanto per sconfiggere la solitudine, ma soprattutto per rievocare e condividere con Marc un segreto, finora mai confessato, dei propri anni di fanciulla. L'adolescenza è un tempo senza dimora nel quale spesso hanno luogo dei veri miracoli. E il miracolo che qui si ri-compie è quello di una giovane donna che vive con trasporto il suo primo amore per un uomo più grande di lei, Pierre, che le fa scoprire l'immensità di un sentimento sconosciuto. Di quel primitivo turbamento l'autrice rivive le palpitazioni, le attese, le delusioni. Sono passate, eppure restano eternamente presenti. Per questo vuole riviverle con Marc. Perché colui che è ormai l'uomo della sua vita, amato da lei con tutta l'anima e da cui aspetta un bambino, possa comprendere, insieme al lettore, che l'esistenza è un'unita organica: "Da qualche parte l'altro amore è eterno. Da qualche parte, è inconsolabile".Jeanne Hersch, una delle voci filosofiche femminili (insieme a Simone Weil, Hannah Arendt, Maria Zambrano) più originali del Novecento, si lascia riscoprire in questa singolarissima "educazione sentimentale", scritta in una lingua luminosa e intensa, e non si scorda più.
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