Dolci e gli amari di Pompeo (I)

Dolci e gli amari di Pompeo (I)

I dolci e gli amari di Pompeo è un quadro, originalissimo e disincantato, di trent'anni di vita italiana. Pompeo Locatelli, famoso commercialista, arrivato alla boa dei sessant'anni quando - dice - "si comincia a veder l'erba dalla parte delle radici", ha ritenuto fosse giunto il momento di dare un'anima ai suoi bloc-notes, e soprattutto scavare nella sua memoria: umana e professionale.Nessuna pretesa, sia chiaro al lettore, di riscrivere la nostra Storia economica e finanziaria delle ruggenti stagioni della Ricostruzione, del miracolo economico; degli avventurosi accadimenti degli anni Ottanta sino all'attuale 'declino'. Piuttosto una libera e laica confessione-testimonianza di uno che può dire: "Io c'ero!" Infatti Pompeo Locatelli è stato un protagonista. Sin da quando, in calzoni corti, consegnava, a Natale, i panettoni della pasticceria paterna, popolata di personaggi che paiono usciti dalla penna di Giovanni Testori (Il Ponte della Ghisolfa non è poi così lontano dal bar di via Piero della Francesca!) Un raro senso di sereno equilibrio impregna così la rievocazione dei rapporti che Locatelli, arrivato sul proscenio e sotto le luci della ribalta (pagando anche col carcere, ai tempi di Tangentopoli, la notorietà e l'impegno), ebbe con i personaggi, le aziende. Emergono le figure dei Fassio, di Berlusconi e De Benedetti con la vicenda SME. Di un interista (Lui) che consegna il Milan al Cavaliere di Arcore. Poi l'Enimont con la dura contesa fra Eni e Montedison. Commissario della Federconsorzi, pilastro del sistema politico-elettoral-clientelare della Democrazia Cristiana, la più grande crisi aziendale del dopoguerra. Gli incontri con Enrico Cuccia, Gianni Agnelli. E quell'Italia dei "Brambilla", che tanto piace a Locatelli: tengono in piedi l'economia, sono le oneste fanterie che ci hanno portato a essere la settima potenza dell'Occidente. Più amici che clienti, sostiene, poiché son fatti della stessa pasta. E' convinto che i giovani d'oggi potranno fare cose importanti; non s'illude di poter dar loro ricette, ma soltanto utili consigli. Può essere appagato un commercialista di successo? No, risponde l'autore; e alla ricerca di una nuova, più gratificante misura del vivere, ci offre il suo recupero di una professione antica: quei "dolci" che sono talvolta "amari". Li impasta con le sue mani, e li offre o li tira in faccia, pagina dopo pagina, ai suoi interlocutori. Quasi ad avere scoperto la libertà, poiché Denaro & Successo non sono tutto... Leggere per credere.
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