Dino. Dean Martin e la sporca fabbrica dei sogni

Figlio di un barbiere immigrato, precocemente espulso dalle scuole superiori, Dino Crocetti in arte Dean Martin abbandonò il pesante lavoro in un'acciaieria dell'Ohio per ottenere un risultato fino a quel momento impensabile: diventare una star di fama mondiale, nota sia per i suoi lavori sul grande schermo e per gli spettacoli televisivi, che per la meravigliosa voce e i numerosi dischi incisi. Ma Nick Tosches, biografo e autore di vero talento, scava oltre la facciata felice e dorata e scopre una realtà molto più aspra e sgradevole, quella di un uomo solo, un artista ambizioso e aggressivo, un seduttore che cambiava mogli con la stessa velocità con cui si liberava dei suoi memorabili gessati. Un uomo molto lontano dalla solare e sorridente immagine pubblica costruita in anni di risate, e pacche sulle spalle con il sodale Jerry Lewis, qui dipinto con la sua vera faccia di clown triste. Martin era un ombroso latin lover dedito alla bottiglia, al gioco e agli stupefacenti. Nessuna delle plaghe nascoste, nessuna delle zone grigie dell'interprete di "That's Amore" resta inesplorata, comprese le mille fatiche dell'adolescenza, i mestieri inventati (benzinaio, pugile, esattore del pizzo di una piccola banda di criminali...), i due cambi di nome e un naso rifatto. Un percorso doloroso ma necessario, per i fan dello straordinario Dino, una via attraverso le mille falle dell'eroe hollywoodiano, che denuda le sue buone entrature nella malavita di altissimo livello, le bravate inanellate con Sinatra e il Rat Pack, i troppi affari loschi e la lenta ma inesorabile discesa nel buio della depressione e del ritiro dalle scene. Una biografia esemplare, opera di un autore che sa raccontare tutti i lati oscuri del grande sogno americano, una penna che accompagna la voce melodiosa di Martin nella tristissima canzone della vita.