Caccia a Bin Laden. Lo sceicco del terrore
Dov'è finito Osama Bin Laden? E' morto oppure no? Dall'11 settembre 2001 è cominciata la più grande caccia all'uomo mai vista prima su tutto il pianeta. Secondo la Cia, lo sceicco del terrore è vivo e vegeto. Ha lasciato tracce di sé in un video del settembre 2003 diffuso dalle televisioni arabe. Sarebbe nel Waziristan, in quella regione del Pakistan al confine con l'Afganistan, dove può nascondersi protetto dall'ambiente, fatto di montagne altissime, e dalle tribù locali. Ma "Caccia a Bin Laden" non è solo un resoconto su chi, dal presidente americano Bush in giù, e con quali metodi, vuole catturare lo sceicco del terrore. E' anche, soprattutto, la fotografia di una rete che l'ha aiutato a crescere, con cospicue donazioni, fin da quando si batteva a fianco dei talebani nel conflitto russo-afgano. Se Al Qaeda ha fatto della jihad, la guerra santa, il simbolo della lotta per l'affermazione dell'Islam più radicale a suon di bombe, lo si deve anche al ruolo svolto da fondazioni caritatevoli arabe che l'hanno finanziata. Documenti alla mano, Leo Sisti ricostruisce come, tra Amburgo e Madrid, l'11 settembre è stato preparato. Racconta lo strano caso dell'Arabia Saudita, al centro di polemiche perché sospettata di comportamento anibiguo verso Bin Laden. Rivela i modi illeciti con cui le cellule si alimentano. Spiega chi è Abu Mussab Al Zarkawi, il vice di Bin Laden, che in Lombardia ha reclutato kamikaze votati al sacrificio in Iraq e al quale è attribuita la paternità della strage di Nassiriya, dove nel novembre 2003 sono stati uccisi 19 italiani.