Cielo così vicino (Un)
"Un cielo così vicino" è un insolito romanzo di formazione ambientato nel villaggio di Zafraniya, nei dintorni di Baghdad, in Iraq. Ma è soprattutto il racconto del viaggio della scrittrice Betool Khedairi attraverso le memorie della sua infanzia, spesa ad assecondare la volontà dei genitori, e la cronaca del perenne conflitto tra due culture, quella irachena del padre, chiusa e fedele alla tradizione e quella inglese, moderna e liberale, della madre. La piccola Betool, che pure si sente più vicina al padre, vi è perennemente e dolorosamente implicata. Il suo rifugio segreto è tra gli alberi dietro casa, dove gioca con l'amica Khaddouja, oppure la stanza misteriosa con l'essenza dei profumi del padre. A un certo punto l'equilibrio precario in cui vive viene stravolto dalla guerra scoppiata con il vicino Iran. Gli unici punti di riferimento per l'adolescente Betool rimangono la passione per il ballo trasmessale dalla madre e la Madame che dirige la scuola di danza: sarà lei a farle conoscere l'uomo che diventerà il suo primo amore. Il suo ingresso nell'età adulta sarà contrassegnato dalla morte del padre e l'inaspettata malattia della madre che la porterà a Londra, da dove assistere, inerme ma non vinta, ai bombardamenti degli Stati Uniti sull'Iraq. Nel perenne tormento della ricerca di appartenenza a se stessa, a qualcuno e a qualcosa, sarà proprio quella doppia identità a cavallo tra Oriente e Occidente che tanto l'ha fatta soffrire nell'infanzia a diventare per lei una risorsa e a consentirle di affrontare con forza la vita. "Un cielo così vicino" offre uno spaccato dell'Iraq contemporaneo ma è anche una storia di infanzia, razzismo, disperazione, un'opera di intensa poesia dove alla fine le armi che prevalgono sono amore, libertà, arte e capacità di recupero.