Calcio di Grazia (Il)
Un romanzo sul calcio sottratto al calcio. Un romanzo la cui protagonista, la fragile e dolorante Grazia, usa i calciatori come feticci e come giustificazioni materiali di un'ossessione, di tutte le sue mancanze, delle carenze infinite di una vita ai margini. I calciatori, un allenatore, personaggi di un mondo lontano da quello di Grazia, idoli da sostituire alle rockstar, ma più vicini, in apparenza più disponibili. Grazia li vive come amori impossibili, cui immolare l'innocenza e il sogno di una vita altra da quella terribile che le è capitata in sorte. Loro, atleti belli, forti e nel pieno del successo sportivo, non riescono (solo uno lo fa con vero garbo e fortissima umanità) ad accettare la diversità di Grazia, la sua ricerca di contatto e la purezza assoluta del suo sentimento. Sentono invece il peso della loro posizione e creano il crudele distacco o l'ancora più terribile abuso dell'ingenuità di Grazia. I viaggi, i sacrifici, i traumi e la solitudine, l'oscura e spaventosa vicenda familiare della protagonista in un romanzo d'esordio unico nel suo genere. Uno spaccato crudo, la denuncia della superficialità di un mondo fatato, che sa mostrarsi crudele e indifferente. Grazia è forse pazza, ma di una pazzia salvifica e pura di cui sarebbe sano non disfarsi, non dimenticarsi.
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