Ripensare alla globalizzazione. Temi critici e scelte politiche
Sulla globalizzazione è stato scritto di tutto e da tutti, molto spsso puntando a toccare le corde dell'indignazione e dell'anticapitalismo imprecisato mixato a terzomondismo buonista. Il problema è che le questioni di merito legate alla liberalizzazione degli scambi commerciali, dei flussi finanziari e degli investimenti internazionali, portano con sé inevitabili tecnicismi che gli esperti discutono fra loro, i non addetti ai lavori rifuggono e i media semplificano in modo manicheo. Risultato: il luogo comune che il mondo ricco sta affamando e depredando il mondo povero. Ma tutto ciò è vero? E come è possibile che Paesi civili stritolino tra le spire dei debiti i Paesi in via di sviluppo? Quali le forme legali di questo sfruttamento? E ancora, l'ONU e le sue agenzie cosa possono fare per arginarne gli effetti nocivi? I Paesi poveri come possono reagire? E infine, i disastri della globalizzazione sono davvero conseguenze inevitabili di un fenomeno epocale che sfugge a ogni controllo, oppure opportune politiche economiche nazionali e mondiali possono meglio indirizzare e far fruttare tale processo? Nato come 'Relazione di approfondimento' alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) del 2000, questo libro offre una ragionata ed esauriente risposta a tali domande. Spiega le diverse dinamiche della globalizzazione degli scambi e degli investimenti; mostra come essa non stimoli, nella maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, una crescita economica, ma spesso aggravi la disuguaglianza e la povertà; critica i governi dell'Occidente per le loro pressioni antidemocratiche sulla definizione di politiche finanziarie da parte degli Stati del Sud; confuta le prescrizioni di politica economica 'uguale per tutti' imposte ai Paesi in via di sviluppo dalla Banca Mondiale, dal FMI e dal WTO; afferma, infine, il principio che questi Paesi debbano decidere autonomamente come aprire le proprie economie al sistema globale sulla base delle migliori strategie di sviluppo locale. In tutti i capitoli, poi, avanza delle proposte concrete su ciò che i governi del Terzo mondo e gli organismi multilaterali possono fare per forgiare una globalizzazione sostenibile per tutti. Un resoconto serio e concreto, basato su fonti istituzionali ed economisti autorevoli, che mira a informare e non a commuovere, e al tempo stesso dotato di una esposizione davvero semplice che lo rende accessibile a chiunque, dai responsabili delle politiche economiche agli studenti, a tutti i cittadini che anelano un'informazione autentica.
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