Amore a termine (Un)
Un amore anche a termine ha bisogno di verifiche e, tra la gioia della nascita e lo strazio dell'assenza, scorre la vita di sempre come dipinta di irreali scenografie. È quello che succede al protagonista di questo intenso, febbrile romanzo, Johnny, artista napoletano quarantenne, dal passato turbinoso di notti brave, donne e alcol, ma ora sposato e con un figlio, quando incontra per caso, durante un concerto a Genova, una giovane ragazza, Janis, dee-jay a tempo perso, di fatto ricercatrice universitaria, in procinto di trasferirsi per studio a Parigi. Quella che nasce è una storia d'amore eccentrica e disperata di realtà inconciliabili, tra separazioni penose e brevi incontri, orgasmi iterati e sensi di colpa rimossi, tra la necessità di nascondere e la voglia di manifestare. Johnny non può rinunciare all'affetto e alla tenerezza per la moglie e per il figlio, ma neppure alla sua esuberanza narcisistica, ora che ha timore di perderla e la tenta in troppe esperienze sessuali; quanto alla ragazza, non vuole cedere gli studi e la carriera a una passione, divorante sì, ma indecisa e occultata. Se il romanzo fosse tutto qui, nella cronaca tormentosa di un amore difficile, affronterebbe un tema assai noto anche se capace ogni volta di rinnovarsi. Ma, dentro la vicenda e oltre, emerge la Napoli di Lanzetta, iperreale e fosca, quasi stravolta nell'ansia di contemporaneità, come il protagonista-simbolo Johnny, che lo scrittore mette a nudo impietosamente, descrivendone gli empiti di vitalità e la fatica esistenziale, raccontando con affetto non poco speculare i goffi tentativi di giustificare la propria voracità edonistica come forma di vita; dietro la quale invece affiorano le motivazioni profonde, quelle che nascono dal disagio del futuro e dalla paura per una giovinezza che già non è più.
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