Fantasmi dell'Enichem. La lezione di civiltà di un operaio del petrolchimico di Manfredonia (I)
Agli inizi degli anni Settanta l'Enichem insedia uno stabilimento di concimi a Manfredonia. Alcuni intellettuali e ambientalisti lanciano invano l'allarme sui rischi per l'ambiente e la distruzione di siti archeologici e delle vocazioni turistiche e agricole del territorio. Ma spunta il ricatto-condanna che dal dopoguerra schiaccia le popolazioni del Sud: chi porta il lavoro detta le regole del gioco. Così il petrolchimico piegherà la vita di migliaia di persone alle sue esigenze e centinaia di operai lavoreranno per anni a contatto con sostanze cancerogene. Sindacati e autorità sanitarie di vigilanza, media e istituzioni si macchieranno di gravi omissioni. Di fronte ai ripetuti incidenti, tra cui quello del '76- la Seveso del Sud- e alla tragedia dimenticata di tanti lavoratori uccisi dal cancro, l'azienda minimizza e spesso tace sugli esami clinici dei suoi dipendenti. Sarà uno di loro, Nicola Lovecchio, a segnare una svolta nella storia del petrolchimico. Durante il suo calvario clinico incontra l'oncologo Maurizio Portaluri e insieme conducono una ricerca sulle morti sospette in fabbrica, poi sfociata in un esposto alla magistratura, che apre un'inchiesta. Al dramma seguono i paradossi: l'azienda cerca di dissuadere molti operai dal costituirsi parte civile nel processo con la lusinga di un'assunzione per i figli; allo scempio ambientale si aggiunge la beffa di affidare la 'bonifica' dei siti industriali a chi lì ha inquinato per decenni, l'Enichem appunto; dal 2000 ingenti finanziamenti piovono su Manfredonia per la nuova industrializzazione ma con le vecchie produzioni di morte, senza studi d'impatto ambientale e una debole ricaduta occupazionale; il ricatto e la colonizzazione si rinnovano, appoggiati da tutte le forze politiche, oggi come trent'anni fa. Intanto la lista dei morti si allunga, il processo contro i vertici aziendali è ancora in corso e tuttavia Manfredonia, che in quei finanziamenti vedeva il risarcimento per i suoi morti, fatica a misurarsi col suo passato e ha fretta di dimenticare.
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