Ultimo treno della Patagonia (L')

Ultimo treno della Patagonia (L')

Un treno vecchio e cigolante ha portato Paul Theroux ai confini del mondo, nell'ultimo tratto di un lungo viaggio iniziato mesi prima a Boston una fredda mattina d'inverno e proseguito a zig zag lungo tutto il continente americano. Una serie di treni dai nomi esotici (I''Estrella del Norte', I''Aztec Eagle', il 'Balboa Bullet', 'El Panamericano', il 'Lone Star') ha accompagnato lo scrittore attraverso Messico, Guatemala, Colombia, Ecuador, gli altopiani andini del Perù e la 'pampa' argentina; panorami meravigliosi e, soprattutto, popoli diversi, distanti, eccentrici e a volte pericolosi e incomprensibili se approcciati secondo schemi occidentali e poco flessibili. Insieme a loro, tra di loro, turisti e viaggiatori persi tra un mare di volti: gli 'zoniani' a Panama e gli orribili tifosi del Salvador, il falso prete di Cali, l'americana in cerca del suo uomo a Veracruz e il signor Thornberry, pittore incontrato in Costa Rica. Tutto questo e le confidenze di Borges, leggendario poeta-scrittore argentino, a Buenos Aires, fanno parte del testo di Theroux, una cronaca di viaggio scritta con la grazia del romanzo e con la consueta capacità di cogliere i contrasti tra bellezze naturali e squallori, tra splendore e corruzione, tra le cose buone e divertenti di un itinerario senza limiti temporali e l'orrore del quotidiano, osservati su e giù da treni impossibili e romantici.
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