Figlio mio adorato. Diario intimo di un apprendista padre
"Prima non avevo mai tenuto un diario: pensavo che nella mia vita non ci fossero eventi tanto importanti da essere scritti. Ho cambiato idea con la nascita di Carlo. A dire il vero ho cambiato idea su questo e molto altro. Quando ho visto mio figlio uscire da Anna, ho capito che le vecchie certezze se ne erano andate. Non le ho rincorse. Ho cercato di affrontare come meglio potevo il mio nuovo, travolgente impegno. Ho provato a comportarmi con Carlo come avrei voluto che facessero i miei genitori con me: gli sono stato vicino, ho cercato di risparmiargli le mie preoccupazioni, ed è già stata un'impresa." "Figlio mio adorato" è il racconto intimo di un anno di paternità. Archiviato il tempo in cui la nascita e lo svezzamento di un neonato erano appannaggio esclusivo delle madri, ecco la cronaca di questa straordinaria esperienza narrata dal punto di vista maschile. Un tragitto psicologico ed emotivo che si intreccia con quello femminile, modificando gli equilibri di una coppia e il loro approccio con il mondo. Cosa smuove nell'animo dell'uomo la nascita di un bambino? Come lo porta a rileggere il passato? In che modo cambia il rapporto con le persone alle quali vuole bene? Sono le domande che il protagonista si porta dentro. Noi lo troviamo alle dieci di sera, seduto sul letto, al termine della festa per il primo compleanno del figlio. Il bambino è nella sua stanza. Dorme. Lui inizia a sfogliare con la moglie il diario che ha tenuto giorno per giorno... un diario sincero, come può esserlo solo una confidenza a se stessi.