Inquietudine
C'è stato un periodo in Europa e, soprattutto, in Italia, in cui la letteratura ungherese aveva una straordinaria fortuna. La sua capitale, Budapest, rappresentava un esotico propinquo, un'alterità poco dissimile eppure carica del fascino che hanno i luoghi lontani; forse era dovuto alla lingua così isolata e isolante, o al fatto che la capitale era il lembo periferico di un impero dissolto. Di fatto, l'introspezione psicologica, i drammi sentimentali, i tracolli economici, i contrasti sociali avevano in questa letteratura soluzioni narrative perfette e avvincenti. "Inquietudine" racconta apparentemente una semplice vicenda: Edith, ragazza di buona famiglia della ricca borghesia cittadina, fidanzata poco convinta a un giovane di belle speranze, quasi impostole, una sera tornando a casa in tramvai, viene importunata dal giovane conducente Pal Jancso. Un fatto apparentemente insignificante, eppure è la scintilla che sconvolge la vita dei due giovani.