Durata della resa (La)
"Quando gli dei vogliono punirci accolgono le nostre preghiere". E' questo il saldo assioma esistenziale di donna Elisabetta, anticonformista signora della media-borghesia napoletana che vive lungo tutto il Novecento. Intorno a lei ruota il colorato universo dei de Flores, la sua numerosa e vivace famiglia di intellettuali, prolifica di donne volitive e passionali. Con un ritmo fluido e sincronico si snoda questo romanzo corale, in cui ai delicati ritratti d'interni s'intersecano i grandi sfondi storici. In una Napoli che vive senza essere descritta, fra le stanze di palazzi sovraffollati, il racconto ci avvolge nell'intimità di destini familiari intrecciati, dagli epiloghi spesso tragici: cominciando dalla morte della piccola Nina, tanti, tutti, proprio quando sembrano aver raggiunto il loro sogno, hanno una terribile battuta d'arresto (quasi a conferma del cinico assioma della protagonista). Testimone di tutte le storie nella storia è sempre lei, Elisabetta, e la narrazione sembra essere una rivelazione della 'durata' della sua coscienza, l'evoluzione delle mille donne, attimo per attimo, sommate nell'unica Elisabetta, testarda, caritatevole, impegnata per il prossimo eppure non credente. La "durata della resa" è appunto il lento e autentico riscoprirsi di una fede vissuta ma non riconosciuta, fino a quella folgorazione che consegna una donna ormai pronta al gran Patto d'Amore.
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