Padroni del pallone. Da Galliani a Cragnotti, tredici ritratti sulla crisi del calcio (I)
Sono undici. Sono una squadra. Anzi sono dodici, perché c'è il giocatore ombra. Veramente sono tredici, perché c'è anche un finale di partita. Sono i padroni del pallone, i dirigenti che comprano, vendono, spendono, litigano, piangono miseria, guadagnano miliardi e ne sprecano di più. A volte vincono, più spesso perdono, ogni tanto falliscono. Il calcio non era mai caduto così in basso. Mai stato più povero, più polemico, più volgare. E da Galliani a Giraudo, da Moratti a Carraro, da Moggi a Gaucci, da Cragnotti a Zamparini, da Berlusconi a Sensi (e Campedelli, che qui fa la parte del marziano), i padroni del pallone non erano mai stati più padroni di così.
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