L'eredità di Pier Paolo Pasolini

L'eredità di Pier Paolo Pasolini

Assimilare l'eredità di Pasolini significa avvicinarsi a un sintomo violento, letale per quel malessere sociale di tipo perverso, distruttore di ogni particolarità sacra dell'uomo. Un sintomo che Pasolini ha avuto il coraggio luterano di donare come parola a un lettore spesso insensibile al linguaggio gergale, poetico. L'eredità di Pasolini, tra estetica e senso, è un importante nucleo di sapere su quel moderno uomo medio autore della propria e altrui distruzione, difensore della propria ignoranza. Il sapere di Pasolini, come emblema costante di una disperata vitalità è un'eredità che non può essere condivisa da tutti, ma solo da chi è capace di articolare una necessaria domanda sul senso della vita, della sofferenza, della morte. Fare il punto sul lascito dell'insegnamento pasoliniano implica, in questa occasione, ribadire il valore dell'atto etico. Questo volume riattualizza l'eredità pasoliniana per mezzo degli strumenti della psicoanalisi lacaniana applicata al disagio sociale, con il contributo di altre discipline estetiche, letterarie, politiche, già presenti nel pensiero di Pasolini. Lo scopo è di dar vita a una riflessione storico-sociale non tanto su Pasolini, ma con Pasolini, per comprendere come e cosa siano diventati, in un'epoca dei consumi ancor più conclamata rispetto a quella degli anni Sessanta, quei mali sociali che il poeta ebbe la forza di denunciare mediante un amore mai ricambiato e riconosciuto.
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