La crisi dello sviluppo argentino. Dalla frustrazione alla crescita vigorosa

La crisi dello sviluppo argentino. Dalla frustrazione alla crescita vigorosa

L'Argentina, per Prebisch, è un esempio significativo della crisi del capitalismo periferico come parte di un fenomeno universale di crisi delle relazioni tra i centri e le periferie del mondo. La situazione argentina è letta alla luce delle idee che stanno alla base della teoria più matura di Prebisch, quali l'idea di eccedente, di inflazione sociale e della tendenza allo squilibrio sia interno che esterno. Prebisch spiega la situazione di squilibrio interno dell'economia come conseguenza della diffusione della tecnica e delle sue contraddizioni, che sfociano nell'inflazione sociale, proveniente dalle mutazioni strutturali che avvengono all'interno della società e dallo squilibrio tra il ritmo della spesa e il ritmo degli investimenti di capitale riproduttivo. Attraverso l'analisi e la critica delle caratteristiche strutturali delle economie contemporanee, nonché del ruolo delle imprese transnazionali, del Banco Mondiale e del FMI, Prebisch cerca di dare delle indicazioni concrete di politica economica che cerchino, attraverso la partecipazione dello Stato nello sviluppo, una nuova etica dell'appropriazione, della distribuzione e dello sviluppo stesso. La crisi dello sviluppo argentino costituisce una sorta di testamento intellettuale di Prebisch che lo scrisse, pochi mesi prima di morire, tra il 1985 e il 1986, dopo essere tornato in Argentina per aiutare il suo paese ad intraprendere la strada dello sviluppo economico dopo quella, appena ritrovata, della democrazia politica. Le sue analisi furono sostanzialmente ignorate dalla classe dirigente argentina, ma tornano ad essere attualissime dopo l'ultima crisi economica che ha colpito il Paese alla fine del 2001.
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