Celine. La centounesima notte
Come racconta l'opera l'Autore: "È un contributo di parte perché sono céliniano dalle prime righe del Voyage. "Di parte" perché quando Céline dice di aver pagato ogni riga scritta con le distonie dell'esistere, non dubito che sia la verità. Un eroe di guerra che pensava alle sue "trippe". Un medico degli ultimi, figlio lui della piccola borghesia che lo avrebbe voluto commesso in una gioielleria. L'ammorbata congerie umana, dalla naja al fronte, da Parigi all'Africa agli Stati Uniti, esala lo stesso afrore. Una vedova e una prostituta sono l'eccezione che conferma la regola... Antisemita come buona parte della Francia di allora, rimasto,con il cerino in mano a illuminare i suoi deliri, rescapé dove i riciclati si appuntavano la medaglia dell'amnesia assolutoria. Detto da me, vale per quel che vale ma almeno ci metto la faccia." .