Pied-à-terre

Pied-à-terre

Una giovane regista, bella e corteggiata, tiene a bada con difficoltà l'assedio di svariati sintomi nevrotici: vertigini, svenimenti, panico, i quali culminano con l'impossibilità di tenere i piedi ancorati a terra, condannandola a una vita sospesa a mezz'aria. Ma la protagonista è anche piena di allegra inventiva e di risorse: un paio di pattini colma il vuoto tra i piedi e il pavimento, e la vita bene o male continua. La tensione verso l'alto contagia persino la sua opera di regista, quando metterà in scena una "Madame Bovary" volteggiante a mezz'aria. Ma la creatività, l'ironia, l'erotismo non reggono più di fronte all'instabilità psicologica: il cerchio intorno a lei si stringe, gli uomini l'abbandonano, i sintomi s'intensificano. Forse la verità sta negli occhi di un cane che le ricorda l'infanzia, forse bisogna avere il coraggio di 'girare l'angolo' adottando un altro punto di vista. Ma non basta ancora: il mondo va rovesciato, e capovolgere la realtà si rivelerà un leggero, commovente e liberatorio gioco. La leggerezza permea questo romanzo surreale e onirico: anche nel modo di affrontare i problemi, con spirito e autoironia; e nello stile, ricco di dialoghi, quasi una sceneggiatura.
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