Mollare le redini. Strategie per salvare un matrimonio e ritrovare amore, passione e armonia
Mollare le redini: negli Stati Uniti è stato un grande successo editoriale. Ma non solo: è stato fonte di molte polemiche, e anche in Italia ancor prima della traduzione. E' un libro controverso che rivoluziona la visione moderna di parità tra i sessi e mette in discussione il mito della superdonna. Dà consigli (e trucchi) per far funzionare la vita di una coppia. Parte dall'osservazione di meccanismi sbagliati nella vita quotidiana e dall'infelicità di molte donne che oggi lavorano troppo sia in casa che fuori. E si basa su un principio concettualmente semplice, forse anche astuto, ma difficilissimo da mettere in pratica: mollare le redini. Che non vuol dire "arrendersi" e neanche "essere arrendevoli", ma lasciare-lasciarsi andare, per ritrovare un'intonazione di voce comune, un accordo per una nuova complicità. Scrive l'autrice: "Prima di mollare le redini, facevo tutto io per un semplice motivo: volevo che tutto fosse fatto a modo mio. Non lasciavo a mio marito nessuna possibilità di fare alcunché, perché sapevo che lui non avrebbe fatto le cose come volevo io. Ogni volta che cercava di rendersi utile rifiutavo il suo aiuto, per un motivo o per un altro. Alla fine lui smise di offrirsi di aiutarmi. Dopo un po' arrivai alla conclusione che era pigro e senza un briciolo di buon senso, e lo detestavo perché lasciava fare tutto a me. Allora non riuscivo a capire una cosa ovvia: ero stata io a costruire la nostra infelicità... Mollare le redini non è un ritorno agli anni Cinquanta e non è un invito a ribellarsi al femminismo. Il femminismo ci ha dato una maggiore prospettiva di intimità, perché adesso possiamo scegliere la libertà e la fiducia, invece di esservi costrette da vincoli economici e sociali. Sapere che possiamo vivere per conto nostro e poi scegliere di non farlo è molto meglio che dipendere da un uomo perché dobbiamo allevare un nugolo di bambini e ci è preclusa la possibilità di guadagnarci da vivere. Se oggi continuiamo a credere nel matrimonio e ad avere fiducia e rispetto per i nostri uomini, ma nello stesso tempo possediamo dei beni, abbiamo un conto in banca e la possibilità di divorziare, è perché lo vogliamo."
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