E l'amore che non comprendiamo. Romanzo in tre atti
Una ragazzina dà voce alle emozoni più intime e ai pensieri più profondi che assillano lei e i suoi fratelli, unendoli in un comune mondo di riflessione e incomprensione. Come si diventa felici? Qual è il senso della vita? Che cos'è l'amore? Attraverso i suoi occhi, le azioni e le parole degli adulti appaiono misteriose e insondabili. Tre episodi, tre scene nitide e semplici, ma estremamente cariche di emotività, stralci della vita di quattro fratelli molto uniti, di una famiglia senza padre, con una madre incapace e i suoi amanti volgari e repellenti. Attraverso quadri cinematografici, con ritmo alterno e frammenti di dialoghi, Moeyaert - rivelazione della letteratura fiamminga - non narra ma allude, evoca, lascia indovinare. Accenna con discrezione a come le cose sono andate e a come potrebbero andare, tocca con stile sobrio argomenti scabrosi, alleggerendone la pesantezza ma non la gravità. Attraverso immagini quasi impressionistiche riesce a creare un'atmosfera straordinaria, carica di una sottile e fortissima suspense, e rende con estrema precisione le tensioni inespresse tra i membri della famiglia, amplificandole a tratti fino al surreale. "Vedere" non significa "capire" e la realtà appare nello stesso tempo trasparente, dura, fredda, liscia, fragile e luminosa, come il vetro.