Monologhi shakespeariani. Antologia dei ruoli femminili meno conosciuti e frequentati
Nella sua attività di regista e insegnante di recitazione, Simon Dunmore ha osservato come, in sede di provino, le aspiranti attrici si orientino quasi sempre al repertorio "classico" dei monologhi shakespeariani. Ne conseguono audizioni che qualche volta annoiano gli esaminatori e costringono le candidate a un confronto diretto con molti, anche illustri, precedenti. Con questo volume, Dunmore fornisce un'alternativa alle solite performances proponendo cinquanta inconsueti monologhi shakespeariani al femminile: inconsueti perché tratti da opere meno frequentate (quali "Coriolano", "Pericle" e "Pene d'amor perdute") o recitati da personaggi secondari di testi famosi (Diana da "Tutto è bene ciò che finisce bene", Perdita da "Il racconto d'inverno", Ero da "Molto rumore per nulla" o Donna Capuleti da "Romeo e Giulietta"). Ogni monologo è preceduto da cenni storico-letterari sul brano e il personaggio che ne è protagonista. Ma moltissime altre indicazioni di carattere generale sono contenute negli ampi testi introduttivi del volume: in essi Dunmore tratteggia le caratteristiche salienti del canone shakespeariano inquadrandolo anche nel suo contesto storico, dopodiché si sofferma sulle regole essenziali per avvantaggiarsene al meglio in sede di audizione (numero e lunghezza dei brani, scelta tra versi o prosa, parole o frasi difficili da pronunciare, ecc.).
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