La mia casa è piena di specchi
Per oltre vent'anni Maria Scicolone ha affidato i suoi sentimenti, i suoi dolori, le sue gioie a foglietti volanti, custoditi in una scatola di cartone e accumulati in modo discontinuo, alternando momenti di estro a lunghe pause, nell'arco di una vita, tuttora intensa e notoriamente dinamica, che definire particolare è certamente riduttivo. Soltanto adesso ha deciso di riordinarli, selezionarli, gettare la vecchia scatola, dopo che il lungo tempo trascorso dalle vicende più dolorose le ha consentito di acquisire la necessaria serenità. Questa sua 'opera prima' non è dunque una vera e propria autobiografia, poiché, ripercorrendo la storia delle sue famiglie - quella materna, la famiglia formata con il primo marito Romano Mussolini e la famiglia attuale, formata con il secondo marito Majid Tamiz -, l'Autrice dà ampio rilievo a tutti i protagonisti delle vicende narrate, senza seguire una cronologia puntigliosa ma delineando ogni personaggio compiutamente, dal più semplice al più famoso, attraverso momenti che alternano drammaticità, sentimento e ironia, in un affresco dai toni tanto realistici quanto accattivanti. Lungo un arco di tempo che va dalla fine degli anni Trenta ai giorni nostri, la narrazione 'va e viene' briosa, tratteggiando ambienti e scenari cari (l'amatissima Pozzuoli, raffigurata anche attraverso una galleria di personaggi colmi di autentica umanità), familiari illustri (Sofia, Alessandra, donna Rachele, etc.), oltre ai tanti artisti stranieri personalmente conosciuti e frequentati in più occasioni, come Frank Sinatra, Cary Grant, Glenn Ford, Gregory Peck, Peter O'Toole e molti altri.
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