Dizionario semiserio dei film da evitare

Dizionario semiserio dei film da evitare

Quattro o cinque stelle oggigiorno non si negano a nessuno: regola che non vale solo per i grand hotel ma anche per i film vincitori a Cannes, Berlino e Venezia. Durante i festival, succede che certi critici, svegliati di soprassalto dalle luci della sala, si stropicciano gli occhi, applaudono con calore e corrono a vergare recensioni entusiastiche. E se il pubblico sbadiglia? "Non ha colto l'essenza del capolavoro". Se esce dopo mezz'ora? "Non si merita il cinema d'autore". Bloccare questa spirale perversa non è facile, ma nemmeno impossibile: il critico cinematografico e televisivo del "Giornale", pur conscio di attirare su di sé il disprezzo di una vasta parte della categoria, ha voluto cimentarsi nel ruolo di bastian contrario dei recensori con questo personalissimo compendio, volutamente provocatorio. Senza alcuna soggezione dei sacri miti, eccolo fare il pelo e il contropelo ai maestri del blabla, sgambettare i narratori del nulla, sbeffeggiare gli alfieri della noia. Cioè, in altri termini, schierarsi dalla parte di chi va al cinema per divertirsi ed è disposto ad ammettere senza tante perifrasi che dell'ultimo film di Lynch non ha capito una parola. Con una scelta forse discutibile, sicuramente azzardata ma anche fieramente indipendente, l'Autore ha selezionato e ordinato alfabeticamente 1000 (anzi, qualcuno in più) tra i film più brutti della storia del cinema, alternando sadicamente ai film spazzatura Autori consacrati, da Coppola a Bertolucci, da Monicelli a Spielberg, dai Taviani a Woody Allen. Per ogni pellicola, una scheda, composta per due terzi dalla trama e per un terzo dal giudizio critico, introdotta dai dati tecnici essenziali e conclusa da un inesorabile voto negativo. Ma Bertarelli ha il merito di abbinare alla perfidia di fondo un sano umorismo, sicché perfino i topi di cineteca, punti sul vivo, troveranno modo di farsi una risata anziché arrabbiarsi per la stroncatura del loro idolo. Per loro ci sarà sempre, a mo' di consolazione, un film coreano in lingua originale e senza sottotitoli.
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